“La vera parità non si veste di slogan, ma si costruisce nell’impegno a fianco e a sostegno di tutte le donne: nel mondo del lavoro, nella famiglia, nella cultura, nell’istruzione e nell’informazione. Dobbiamo contrastare ogni forma di violenza, molestia, discriminazione, esclusione, mobbing che le donne subiscono in ogni fase della vita. Servono pari opportunità di formazione, carriera e retribuzione, una migliore conciliazione famiglia-lavoro, più servizi e sostegni alla maternità: questa è la battaglia sindacale e culturale che la Cisl porta avanti”. E’ quanto sottolinea il Segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, in occasione della Giornata Internazionale della Donna che si celebra oggi.
In una circolare inviata a tutto il gruppo dirigente della Cisl, Sbarra ha affermato che “le drammatiche cronache di questi mesi ci impongono di tenere i fari saldamente puntati su tutte le forme di abusi e violenze di cui le donne continuano ad essere vittime, in Italia come nel resto del mondo. Solo nel nostro Paese, stando ai dati del Ministero dell’Interno, nel 2023 si sono contati 120 femminicidi: uno ogni tre giorni. E di questi, quattro su cinque sono avvenuti nell’ambito della stretta cerchia familiare. Una scia interminabile che, purtroppo, continua ad invadere i fatti di cronaca anche nel 2024. A queste donne dobbiamo dedicare il massimo del nostro impegno quotidiano, dentro e fuori i luoghi di lavoro. A loro, anche quest’anno, vogliamo dedicare le tante mobilitazioni e iniziative organizzate in occasione della Giornata internazionale della donna, a cominciare dall’incontro unitario “Il Coraggio di Agire”, in programma oggi a Roma.
“La violenza, i soprusi, le molestie sono alimentate da una condizione di subalternità, di soggezione e di dipendenza psicologica ed economica verso l’aguzzino che va estirpata alla radice. Il cambiamento va realizzato insieme, sapendo che l’antidoto più importante si chiama lavoro, lavoro dignitoso, che presuppone un reddito sufficiente e servizi pubblici funzionanti”.
“Parliamo di un pezzo fondamentale delle nostre battaglie per la parità di genere, che passano per il diritto all’istruzione e alla formazione perpetua, per un lavoro di qualità, per pensioni di garanzia, flessibili e inclusive, per una sanità accessibile a tutti e servizi pubblici di qualità. Sforzo che passa anche dalla piena valorizzazione della contrattazione per promuovere formule innovative di conciliazione-vita lavoro e contrastare il gender pay-gap; dal rilanciare la bilateralità per costruire un welfare capace di sostenere genitorialità e lavoro di cura; dall’edificare una rete di supporto istituzionale e sussidiario attorno alla famiglia. Soprattutto, passa attraverso una più forte partecipazione delle donne alla vita delle loro imprese, attraverso accordi che promuovano una migliore organizzazione del lavoro, più attenzione alla formazione, alla tutela della salute e sicurezza, a percorsi di progressione di carriera e di retribuzione equi e trasparenti. Anche a questo serve la nostra proposta di legge di iniziativa popolare, attualmente all’esame della Camera. È una battaglia che inizia dalle comunità lavorative, ma punta ad una dimensione universale per promuovere la cultura del rispetto della dignità, della libertà e della diversità, scardinando i principi di un sistema che in troppi ambiti è ancora pensato da uomini per uomini. Educando già in famiglia e sui banchi di scuola al rispetto delle differenze e al concreto riconoscimento della parità. Per tutte queste ragioni, abbiamo deciso di destinare le risorse del nostro “Fondo 8 Marzo” ad un’associazione impegnata nel contrasto alla violenza e ai fenomeni di discriminazione di genere.
Buon 8 marzo a tutte e a tutti.