Per Cgil Cisl e Uil che nel pomeriggio hanno incontrato il ministro a Palermo, serve un confronto periodico per l’analisi delle politiche per il Mezzogiorno. E va data celere attuazione alla norma che stabilisce che il 34% della spesa pubblica ordinaria dello Stato sia destinato al Sud
Un «incontro utile». Ma che, per essere tale, «non può restare episodico». «Servono continuità. E fatti concreti». Così Alfio Mannino, Sebastiano Cappuccio e Claudio Barone, segretari rispettivamente di Cgil Cisl e Uil regionali, riguardo alla riunione svoltasi nel primo pomeriggio di oggi nella sede della prefettura di Palermo, tra il ministro per il Sud e la coesione territoriale Giuseppe Provenzano e i vertici regionali dei sindacati. «Al ministro – hanno informato Mannino, Cappuccio e Barone – abbiamo chiesto di stabilire un appuntamento periodico per valutare assieme, sistematicamente, lo stato dell’arte delle politiche che attraverso lo sviluppo del sud puntino a chiudere il gap che separa sud e nord». Un obiettivo che è nell’interesse, non solo del sud ma del paese e delle sue stesse prospettive nell’economia globale. «Abbiamo invitato il ministro – hanno aggiunto i segretari – a impegnare davvero il governo di cui è parte nella celere attuazione della norma che stabilisce che il 34% della spesa pubblica ordinaria dello Stato sia destinato al sud. E abbiamo indicato una serie di priorità». Per Cgil Cisl e Uil, meritano centralità e «un colpo d’ala», misure sul fronte delle infrastrutture, della fiscalità di sviluppo, del welfare, della semplificazione amministrativa. Interventi per Blutec, Almaviva e per l’area industriale di Gela. E politiche che spingano nella direzione dell’economia circolare e del lavoro produttivo. Inoltre, i sindacati hanno «preso atto della volontà manifestata da Provenzano» di accelerare sulla riprogrammazione dei fondi Ue, di rafforzare la strategia per le aree interne. E di aprire un dialogo con gli enti locali relativamente ai temi dell’infrastrutturazione sociale. (ug)