Il Comitato Esecutivo Cisl Nazionale, riunito oggi a Roma, ha approvato un documento finale all’unanimità in cui ha espresso in particolare grande preoccupazione di fronte ai dati incessanti sulle morti e gli infortuni nei luoghi di lavoro. “La tragedia di Firenze è l’ennesimo e intollerabile evento di una strage che deve finire e che svilisce i più elementari diritti costituzionali. I continui moniti del Presidente della Repubblica non sono bastati in questi anni ad abbattere un muro fatto di convenienza, di profitti, di inerzie e connivenze. Una stasi che descrive un Paese sfregiato nei valori di democrazia, partecipazione e coesione. Bisogna alzare il livello del contrasto, costruire insieme, uniti, senza egoismi e in spirito Repubblicano, una strategia nazionale all’altezza.
Nell’ultimo anno sono state spezzate oltre mille vite. Si continua a morire nelle fabbriche, sui campi, nei cantieri. Sono più di 3 al giorno le vittime, a cui si aggiungono migliaia di gravi infortuni sul lavoro e malattie professionali l’anno. Un quadro allarmante, che rispecchia un’illegalità diffusa, confermata anche dai dati dell’Ispettorato Nazionale, secondo cui la legge resta solo sulla carta in più di otto ispezioni su dieci. Bisogna fermare la scia di sangue, ponendo immediatamente in cima alle priorità la salvaguardia della vita e della salute delle persone che lavorano.
Occorre riallacciare il dialogo con il Governo per definire insieme al sindacato e al sistema delle Imprese un cammino comune che passi anche da un’evoluzione partecipativa della contrattazione e delle relazioni industriali. In particolare: va rafforzato il contingente di ispettori, medici del lavoro e tecnici della prevenzione, elevando la qualità del coordinamento tra soggetti chiamati a fare i controlli. Bisogna incrementare le pene per il lavoro nero e grigio, poiché oggi siamo fermi a ininfluenti sanzioni pecuniarie. C’è da istituire una patente a punti per qualificare le imprese e legare il “rating” sociale agli appalti. Occorre fare un grande investimento sulla formazione, introducendo la materia anche nei programmi scolastici. É necessario estendere regole e procedure del Codice degli Appalti pubblici ai grandi cantieri privati. É urgente sviluppare e sostenere nuove forme di partecipazione che diano ai delegati dei lavoratori maggiori poteri decisionali e di controllo. Governo, sindacato, imprese si devono trovare dalla stessa parte e remare uniti verso riforme e investimenti che non ammettono ulteriori ritardi o condizionalità ragionieristiche. Le risorse vanno trovate anche nel “tesoretto” dell’avanzo Inail, troppo dirottato sulla contabilità generale dello Stato per coprire il debito pubblico. Sono risorse delle imprese e dei lavoratori, oltre 15 miliardi negli ultimi 10 anni, che devono essere totalmente impegnate su programmi di prevenzione, formazione e per elevare le rendite riconosciute alle vittime. Per queste ragioni e su queste linee di intervento, il Comitato Esecutivo ha dato mandato alla Segreteria Confederale di dare continuità ad una mobilitazione nazionale con assemblee nelle fabbriche, nei cantieri, negli uffici e nei luoghi della produzione e iniziative su tutti i territori per dare prospettiva al confronto con il Governo e concretezza ai contenuti del Manifesto della Cisl su salute e sicurezza.
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