“La Sicilia è lo specchio delle mille criticità ma anche delle enormi potenzialità inespresse di un Mezzogiorno costantemente tradito nelle sue aspettative di sviluppo, dalle emergenze energetiche e ambientali a quelle sanitarie e assistenziali, dal lavoro povero all’esodo giovanile, dalla mancanza di infrastrutture alla carenza dei servizi”. Così il Segretario Generale della Cisl, Luigi Sbarra oggi a Palermo, concludendo i lavori del Consiglio Generale della Cisl Sicilia.
“Il PNRR – ha proseguito Sbarra – resta la nostra più grande chance. Ma va messo a terra in modo completo e veloce, dando seguito alla percentuale del 40% delle risorse per il Sud e vincolando gli investimenti ad aumenti occupazionali soprattutto per giovani e donne. Vanno alleggerite le procedure necessarie a far avanzare i progetti, senza retrocedere nel monitoraggio su trasparenza, legalità e qualità di spesa”.
Invitabile poi un riferimento al tema della sicurezza sul lavoro: “Anche ieri purtroppo ancora vittime nei luoghi di lavoro. Una scia di sangue interminabile” ha detto ribadendo che “la sicurezza e la salvaguardia della vita dei lavoratori è una battaglia di civiltà che deve unire il Paese. C’è una illegalità diffusa confermata dai dati dell’Ispettorato del lavoro. Basta appalti e sub appalti senza rispetto delle regole di prevenzione. Bisogna estendere il Codice degli Appalti pubblici ai grandi cantieri privati. Noi pensiamo –ha poi aggiunto il leader della Cisl – che la via giusta sia quella di una mobilitazione nazionale capillare, che parta dai luoghi di lavoro e dai territori e abbia un orizzonte lungo, che non si esaurisca nella fiammata di qualche giorno. Bisogna partire dall’incontro con le persone, arrivando alle istituzioni nazionali, alla politica, al sistema delle imprese. La convocazione di lunedì a Palazzo Chigi è importante –ha osservato – ma è solo un primo passo che deve diventare un saldo cammino. L’obiettivo è riannodare il filo del dialogo con il Governo per costruire insieme alle imprese una strategia nazionale all’altezza. Guai a fermare tutto a risposte “spot” trascinate dall’emotività di pochi giorni. Dobbiamo collegare queste misure a un sistema normativo coerente, qualificato nei contenuti della nostra piattaforma”.
Ha poi toccato il tema dell’autonomia differenziata esprimendo la posizione della Cisl: “Niente colpi di mano o si spacca il Paese” ha detto. “Qualunque processo di autonomia – ha aggiunto – non può che rafforzare la coesione e l’unità della nazione. Non abbiamo pregiudizi a discutere nel merito, ma pensiamo che prima di avviare qualsiasi percorso di conferimento di nuovi poteri dallo Stato alle Regioni, occorra definire e finanziare i livelli essenziali delle prestazioni. Ad ogni latitudine del Paese bisogna garantire i diritti di cittadinanza, a Palermo come a Bergamo: sanità, scuola, trasporti, infrastrutture, energia e previdenza – ha aggiunto -. E poi bisogna costruire un fondo di perequazione fiscale che aiuti le regioni in difficoltà”. Secondo Sbarra “è necessario superare il criterio della spesa storica per misurarsi sui fabbisogni standard, ecco perché – ha proseguito– diciamo ‘discutiamone nel merito’, senza accelerazioni, senza colpi di mano, pensiamo che questa riforma debba essere ancorata al principio della partecipazione non solo in Parlamento ma anche nel rapporto con le regioni e soprattutto con le organizzazioni sindacali per evitare fughe in avanti e soluzioni pasticciate che possono spaccare il Paese”.
E a proposito di partecipazione il leader della Cisl ha ribadito la necessità di “garantire strumenti di partecipazione più forti, che diano alle rappresentanze dei lavoratori attraverso la contrattazione più potere e protagonismo nelle scelte delle aziende. Un traguardo finalmente alla nostra portata grazie alle quattro proposte di legge già in discussione alla Camera. L’auspicio è che scaturisca un testo unificato che integri spirito e contenuti del nostro progetto di legge su cui abbiamo raccolto 400 mila firme”- ha concluso.