“Un incontro positivo e apprezzabile, in cui il Governo ha illustrato alcuni elementi che caratterizzeranno il prossimo decreto sicurezza aprendo al contributo del sindacato per miglioramenti e integrazioni”. Lo ha detto al termine dell’incontro a palazzo Chigi sulla sicurezza il leader Cisl Luigi Sbarra. “In particolare la ministra Calderone ha preannunciato la volontà di rafforzare controlli , ispezioni , assunzioni , sanzioni , investimenti . Sono misure in parte condivisibili, che rispondono ad alcune priorità avanzate dalla Cisl ma che per essere davvero efficaci devono essere collegate a una complessiva e concertata strategia nazionale. Aspettiamo di conoscere nel merito i contenuti del Decreto per una valutazione completa. Bisogna dare continuità al confronto, renderlo strutturale, costante, per costruire insieme una controffensiva partecipata contro le morti sul lavoro, gli infortuni e le malattie professionali. Pensiamo ad un vero e proprio patto che unisca Governo, Sindacati e Imprese per porre fine a una strage silenziosa che porta via oltre mille vittime ogni anno creando decine di migliaia di infortuni. La Cisl ha indicato la via di un decalogo con cui qualificare questo accordo. Vanno rafforzati controlli e ispezioni sui luoghi di lavoro, bisogna assumere più; ispettori, medici del lavoro e tecnici della prevenzione, puntare sulla qualità delle imprese con una patente a punti che stabilisca un rating sociale collegato alle gare pubbliche.
Occorre estendere regole e procedure del Codice degli appalti pubblici anche ai grandi cantieri privati. C’è da fare uno sforzo condiviso sul piano formativo, promuovere ad ogni livello cultura della sicurezza e della legalità, nella consapevolezza che un’azienda più sicura è anche una realtà più innovativa e competitiva. Per questo va fatto un grande investimento sulla prevenzione, le competenze e la comunicazione, anche istituendo la materia nelle scuole dell’obbligo. Secondo la Cisl è poi necessario far evolvere le relazioni industriali in senso partecipativo dando ai delegati della sicurezza maggiori poteri decisionali e di controllo nelle aziende. Il tema delle risorse non può essere un freno: si cominci a usare la totalità dell’avanzo Inail, circa 3 miliardi l’anno, che vengono ancora troppo dirottati sulla contabilità generale a copertura del debito pubblico. Non va bene: sono soldi di imprese e lavoratori, lì devono tornare, con progetti coerenti e innalzamento delle rendite delle famiglie colpite. Al Governo chiediamo di dare concretezza e profondità a queste proposte, dentro un metodo decisionale compartecipato, fondato su una corresponsabilità che impegni ogni parte a comportamenti conseguenti. La Cisl prosegue la sua mobilitazione nazionale avviata giorni fa programmando assemblee nei luoghi di lavoro ed iniziative sindacali nel territorio per un forte ed efficace discussione e sensibilizzazione su questi temi”.