“Chiediamo alla Premier Meloni di convocarci in vista della manovra per impostare un’agenda che nel 2025 deve contenere alcune importanti priorità a partire dalla conferma del cuneo contributivo e fiscale, sgravi sui frutti della contrattazione, rinnovo dei contratti pubblici a partire dalla Sanità, adeguamento delle pensioni medio-popolari, sostegno a famiglia, natalità, scuola, non autosuffcienza. La Cisl giudica tutti i Governi in assoluta autonomia in base ai risultati ottenuti attraverso il dialogo ed il confronto, senza fare sconti”. È tornato a ribadirlo con forza oggi a Reggio Emilia il leader Cisl Luigi Sbarra a margine della Festa nazionale dell’Unità. Sbarra vuole vederci chiaro soprattutto sul dossier pensioni, ecco perché ha sottolineato la necessità che torni quanto prima sul tavolo di Palazzo Chigi come oggetto di confronto con le parti sociali. “Quota 41 era una delle nostre richieste- ha aggiunto il sindacalista- ma senza limiti di età o ricalcolo contributivo. Da sola questa misura, però, non può bastare”. Per il numero uno di via Po “serve al più presto una pensione di garanzia per i giovani, un sostegno alla previdenza complementare, forme di maggiore inclusione e flessibilità per donne, lavori gravosi e di cura. Distinguere la spesa previdenziale da quella destinata ai sussidi e all’assistenza”. Nel corso del dibattito il segretario generale della Cisl ha parlato anche della necessità di “avviare una nuova politica industriale sia a livello comunitario che nazionale, esaltando le vocazioni produttive di ogni Paese e il protagonismo del lavoro”.
“Occorre rafforzare il sostegno alle produzioni strategiche, investire in digitalizzazione e formazione. Guardiamo con attenzione la “gestazione” di Transizione 5.0, chiedendo che le risorse siano accessibili anche alle PMI e mettano al centro la persona e la qualità del lavoro”, ha specificato Sbarra ricordando come la partecipazione dei lavoratori alla vita e agli utili d’impresa sia uno strumento fondamentale di politica industriale per garantire che le scelte aziendali siano condivise e sostenibili. “La nostra proposta di legge vuole favorire l’evoluzione del rapporto impresa-lavoro attraverso il sostegno a modelli contrattuali di corresponsabilità. Una via che rafforza coesione e migliora la competitività. In questo contesto è cruciale promuovere un “Patto per l’Industria” che unisca governi, imprese, sindacati e istituzioni europee in un progetto comune orientato alla crescita sostenuta e sostenibile”, ha concluso.