“Emilio Gabaglio si e’ sempre battuto per l’unita’ del sindacalismo europeo e mondiale. Unità nell’autonomia, nella comune responsabilità, oltre i confini antagonistici del Novecento. L’unica in grado di contrastare efficacemente una globalizzazione senza regole che ha provocato svalutazione del lavoro, riduzione dei diritti dei lavoratori, rimessa in discussione del ruolo dei sindacati”. E’ quanto ha sottolineato oggi a Bruxelles, nella sede del Parlamento Europeo, il Segretario Generale della Cisl, Luigi Sbarra, nella Conferenza Conferenza in ricordo di Emilio Gabaglio, il sindacalista italiano, per anni leader della Confederazione Europea dei Sindacati, scomparso il 7 ottobre 2024. “Gabaglio è stato fautore e guida, dentro e fuori il sindacato, di un approccio riformista fondato sull’idea che il mondo del lavoro deve entrare con la testa nei processi di cambiamento, a livello locale, nazionale, europeo e mondiale. Non un’utopia, ma un grande progetto che ha saputo trasformare in azione concreta in tutto l’arco della sua vita”, ha aggiunto Sbarra, ricordando l’impegno di Gabaglio nella Cisl, dove ha guidato fin dal 1978, il dipartimento internazionale, spendendosi contro ogni dittatura, in particolare nell’America Latina e nel sostegno costante e convinto alla lotta di Solidarnosc per la costruzione di un sindacato libero nella Polonia e nel blocco comunista. “Gabaglio e’ stato un grande sindacalista della Cisl. Da segretario confederale aveva sostenuto la scelta coraggiosa della Cisl di rompere la spirale dell’inflazione a due cifre e dell’alto tasso di disoccupazione, con l’accordo separato sulla scala mobile, ispirato dalle idee di Ezio Tarantelli- ha aggiunto Sbarra, sottolineando come la stagione di Emilio Gabaglio alla guida della Confederazione Europea abbia coinciso con l’affermarsi del sindacato europeo come un protagonista importante, concreto, del modello e del dialogo sociale continentale. “Insieme a Jaques Delors, Gabaglio e’ stato tra i principali animatori sociali di un progetto di un’Europa dei Popoli e del Lavoro. Da segretario generale ha costruito partecipazione e democrazia economica, facendosi protagonista dell’istituzione dei Comitati aziendali europei nelle principali multinazionali. Non va poi dimenticato il suo ruolo fondamentale nella creazione della Confederazione sindacale internazionale, nata a Vienna nel 2006 per decisione della più grande assemblea di organizzazioni sindacali di cui si abbia memoria, più di trecento confederazioni di centosettanta paesi di tutti i continenti”, ha concluso il numero uno della Cisl.