Nell’Isola le famiglie in affitto sono il 14% del totale. Almeno il 40% prevede di avere difficoltà a rispettare il pagamento del canone di affitto
Palermo. “In Sicilia cresce l’emergenza abitativa. A causa della crisi energetica, infatti, i costi sono aumentati e sempre più famiglie si ritrovano in forte difficoltà nel pagamento del canone. A peggiorare la situazione, dopo la pandemia, anche la fine del blocco degli sfratti. Si stima così che circa 50 mila nuclei familiari si trovano in forte stato di sofferenza, sotto sfratto per morosità incolpevole o in attesa dell’assegnazione di un alloggio. Diecimila sono, infine, gli invisibili senza fissa dimora. Un quadro drammatico a cui oggi è necessario dare subito risposte concrete. Per questo abbiamo chiesto l’intervento del governo regionale”. L’allarme è stato lanciato da Sunia, Sicet e Uniat e Cgil, Cisl e Uil Sicilia che, insieme alle segreterie nazionali, hanno avviato il percorso di mobilitazione. Lunedì 21 i sindacati alle 10 saranno davanti alla Prefettura di Palermo con un presidio per supportare la manifestazione nazionale del 22, a Roma, a cui parteciperà anche la delegazione siciliana.
Nell’Isola le famiglie in affitto sono il 14% del totale. Almeno il 40% prevede di avere difficoltà a rispettare il pagamento del canone di affitto. Emerge, invece, che il 24% (67mila) negli ultimi 12 mesi ha accumulato ritardi nel pagamento dei canoni. L’affitto incide sul reddito familiare medio-basso tra il 35%e il 40%. Nel 2019 sono stati emessi 2.670 sfratti. 6.743 sono state le richieste di esecuzione e 1.492 gli sfratti eseguiti con l’intervento dell’ufficiale giudiziario. Nel 2020, nonostante il blocco, ne sono stati emessi 1.636. Oltre duemila sono state richieste di esecuzione. Oggi però i numeri sono raddoppiati e sono circa 20mila le famiglie interessate da queste misure.