Così la Cisl, esprimendo cordoglio per “un uomo verso cui siamo tutti in debito”. Alle pubbliche istituzioni, a cominciare dalla Regione, il sindacato chiede di far di tutto perché la Missione fondata da fratel Biagio, viva, “realizzando appieno il suo sogno, di un umanesimo senza confini e senza riserve”
“Ci turba, ci rattrista, ci addolora, la notizia della scomparsa di Biagio Conte, un uomo santo, giusto, buono, a cui tutti dobbiamo qualcosa per la testimonianza che ha reso nel corso di tutta la sua vita, di amore e dedizione senza riserve, ai più poveri, ai derelitti, agli ultimi”. Così la Cisl Sicilia in una nota, alla notizia della scomparsa del missionario laico di Palermo, fondatore della Missione di Speranza e Carità. “Siamo tutti in debito verso quest’uomo – le parole del segretario Sebastiano Cappuccio – che ha riportato ai giorni nostri la vicenda umana di san Francesco. Come il santo di Assisi, anche fratel Biagio ha rinunciato alle comodità che poteva offrirgli una famiglia di imprenditori edili, per dedicare la sua vita agli immigrati, ai senzatetto. Agli emarginati. Agli ultimi”. Come sindacato, scrive la Cisl, ci ispireremo al suo esempio. Alla rotta da lui indicata, nel segno della solidarietà, dell’accoglienza, dell’inclusione. Della fratellanza e della pace. “Alle pubbliche istituzioni, a cominciare dalla Regione, chiediamo di far di tutto e in ogni modo affinché la Missione fondata da Biagio Conte, viva, realizzando appieno il suo sogno, di un umanesimo senza confini e senza riserve”. ‘In quel sogno anche noi ci riconosciamo. E solo se la sua Missione sarà messa nelle condizioni di operare senza ostacoli e senza alcun problema, potremo dire tutti di aver raccolto e fatto nostro il testimone della sua esemplare vita”. (ug)