L’iniziativa nasce dall’impegno delle confederazioni sindacali italiane e di quelle europee e internazionali, a sostegno della lotta dei lavoratori e del popolo bielorusso
Sensibilizzare le comunità studentesche, su quanto sta avvenendo in Bielorussia in termini di diritti violati e libertà negate, evidenziando il ruolo delle donne che sono le protagoniste della rivoluzione pacifica. E’ quanto prevede l’iniziativa che la Cisl Sicilia, in collaborazione con Iscos e Cisl Scuola Sicilia, promuove nelle scuole e nelle università del territorio regionale con una campagna di sensibilizzazione e informazione sul tema della violazione dei diritti umani, civili e politici e della libertà del popolo bielorusso. In collaborazione con l’Associazione Bielorussi in Italia “Supolka”, l’iniziativa nasce dall’impegno delle confederazioni sindacali italiane e di quelle europee e internazionali, a sostegno della lotta dei lavoratori e del popolo bielorusso, affinché in quel Paese vengano garantite le libertà democratiche e sindacali, il diritto di sciopero e contrattazione collettiva. Il primo appuntamento dal titolo “Bielorussia, un comune impegno per la libertà e i diritti umani” , si terrà presso il liceo scientifico G. Galilei di Palermo il prossimo giovedì 18 novembre dalle ore 9.30 alle ore 12,con la partecipazione dei rappresentanti della Cisl, dell’Istituto di cooperazione internazionale, della Presidente di Supolka e dell’attivista Yuliya Yukhno Tarasevich, giovane bielorussa che da qualche tempo gira l’Italia per testimoniare la sua esperienza e raccontare cosa sta accadendo nel Paese dal quale è riuscita a fuggire. “L’ascolto e la possibilità, per le studentesse e gli studenti di interloquire con i rappresentanti di Supolka e con alcune attiviste della rivoluzione pacifica, oggi fortemente compromessa e sempre più difficile – spiegano Rosanna Laplaca segretaria regionale Cisl Sicilia e Francesca Bellia segretaria generale Cisl Scuola Sicilia -, rappresentano uno strumento per sostenere il processo democratico in Bielorussia, ma al contempo di riflessione su come la democrazia non sia un bene dato, ma vada costruito con le azioni quotidiane di ciascuno e con l’impegno comune”.