“Aver voluto organizzare questa iniziativa di grande valore nell’Istituto comprensivo “Campo Verde” qui a Caivano dove i problemi e le aspettative si sentono davvero, e’ stata una scelta davvero importante della Cisl Scuola e della Cisl non solo sotto il profilo simbolico. Far sentire la voce del sindacato qui, stringere il presidio delle forze sociali in questo luogo è un atto “politico” in sé. Una scelta che contiene un messaggio alle istituzioni nazionali e locali. Bisogna stringere la rete della società civile e dello Stato. Qui come altrove”. Lo ha detto oggi a Caivano il leader Cisl Luigi Sbarra all’Istituto Comprensivo Statale 3 ”Parco Verde” dove la Cisl Scuola ha riunito il proprio Consiglio Generale nazionale per l’iniziativa. “Le periferie sociali e dell’esistenza sono diffuse”- ha aggiunto, sottolineando come “Le Caivano d’Italia sono tante nel nostro paese”.
Per Sbarra “i divari territoriali, la povertà educativa e la dispersione scolastica sono le trincee in cui tutti, per primo il sindacato, dobbiamo sentire il dovere di stare. Per far sì che davvero la scuola non abbandoni nessuno, per contrastare la marginalità economica e sociale, impedendo che la povertà cognitiva e funzionale spinga i giovani verso criminalità, devianza ed esclusione”, ha affermato. Secondo il sindacalista la “lotta alla criminalità va combattuta innanzitutto con il lavoro, la qualità e la stabilità della occupazione, il rispetto dei diritti e delle tutele. Ma serve tanta prevenzione e formazione. Bisogna serrare le maglie della rete tra scuola, famiglie e comunità. La povertà materiale e culturale si contrasta con l’apprendimento ed il sapere. I Comuni e le scuole hanno bisogno di più risorse per i servizi, i trasporti, le mense, laboratori. Per aumentare il tempo scuola e l’offerta formativa, sportiva e culturale, con scuole aperte e partecipate su tutto il territorio nazionale. Per valorizzare e garantire migliori condizioni ai docenti, troppo spesso lasciati soli a fare da avamposto dello Stato in territori difficili”. Sbarra ha poi ribadito la necessità di “elevare gli stipendi, stabilizzare il precariato di personale docente e ATA, procedere con un piano di assunzioni che rimetta in linea con la media europea il rapporto docenti- studenti. Se non si invertirà rotta, se l’Italia non la smetterà di essere tra i Paesi europei quello che in percentuale investe meno in educazione, la situazione resterà drammatica”, ha specificato spiegando che “non si colmeranno i divari territoriali a livello educativo e formativo, se non si farà molta attenzione rispetto alla riforma dell’autonomia differenziata. Abbiamo detto piu’ volte che la Cisl non ha preclusioni ideologiche. Ma il carattere unitario del sistema nazionale d’istruzione va salvaguardato: ordinamenti, organizzazione del servizio, modalità di reclutamento del personale, trattamento economico e normativo, non possono essere differenziati a livello regionale”, ha concluso.