A passargli il testimone Furlan, che ha guidato per sette anni il sindacato di via Po. Per Sbarra un’organizzazione “ben piantata nel terreno dell’autonomia e della contrattazione: un sindacato del fare, riformatore, rinnovato ma radicato fortemente nei valori che ne hanno ispirato la nascita e l’azione”. I lavori del consiglio generale aperti da un ricordo dell’ex leader Franco Marin
Grazie per la vostra fiducia. Per l’amicizia e l’affetto che mi state dimostrando. Grazie per l’immenso onore che mi fate. Mai avrei creduto, e nemmeno sognato, quando da giovane mi innamorai dell’attività sindacale, di poter essere eletto, un giorno”. È con queste parole che Luigi Sbarra, al termine delle votazioni che lo hanno eletto alla guida della confederazione di Via Po’ (VIDEO) con 168 voti favorevoli su 173 votanti (5 le schede bianche), si è rivolto alla platea dei delegati. “Questi ultimi giorni sono stati di grande emozione per me. Ma anche di tristezza. Una tristezza condivisa con tutti voi per non avere qui, oggi, un grande uomo che ha fatto tanto per la Cisl, per il sindacalismo italiano, per il Paese” ha detto ricordando la figura di Franco Marini. “La sua scomparsa lascia un vuoto incolmabile. Se ne è andato un amico, un padre nobile, un grande orgoglio per la nostra organizzazione, e una vera riserva dello Stato. Un uomo che ha reso più forte la democrazia italiana dedicando l’intera vita alla difesa dei lavoratori, ai più deboli, alla costruzione del bene comune. Un mediatore infaticabile, di lui mancherà tutto. L’apparente ruvidezza dei modi, che nascondeva un carattere dolce, umile, umano. La capacità di leggere le complessità e di assumere decisioni giuste, lontane dalle sirene del populismo e della demagogia. La concretezza e la propensione a disinnescare conflitti e a edificare concordia. Sono virtù che tanto servirebbero a chi abita i palazzi della politica di oggi. Valori e insegnamenti che, dopo la grande stagione della concertazione, si sono affievoliti a vantaggio di una deriva personalistica e di una disintermediazione che ha creato 20 anni di stallo delle riforme. Ci mancherà, Franco. Ma continueremo a farlo vivere ogni giorno, con il nostro lavoro, sperando di esserne all’altezza” ha sottolineato Sbarra confessando che mai avrebbe immaginato “di poter raccogliere il testimone di grandi “costruttori di futuro” come lui, come Giulio Pastore, Bruno Storti, Pierre Carniti, Sergio d’Antoni… come te, Annamaria. A te – ha detto rivolgendosi ad Annamaria Furlan che gli aveva appena passato il testimone – va il senso più profondo della mia gratitudine”. “Grazie soprattutto per aver permesso alla Cisl, con la tua guida, di arrivare dove è oggi. Un grande sindacato-associazione con i piedi ben piantati nel terreno dell’autonomia e della contrattazione. Un sindacato “del fare”, riformatore, rinnovato ma radicato fortemente nei valori che ne hanno ispirato la nascita e l’azione”, ha proseguito rivolto ancora alla segretaria uscente. “Ci hai davvero portati dentro il nuovo secolo, Annamaria. Per di più sei riuscita a farlo in tempi eccezionali e drammatici. Sulle macerie di una crisi di sistema che nel 2011 aveva fatto tremare le fondamenta del paese, rendendo visibili i punti deboli del nostro paradigma di crescita e dell’incompleto processo di unificazione comunitaria. Da convinta europeista hai promosso le ragioni di una Unione più democratica, coesa, vicina ai cittadini. Un’Europa dei popoli e del lavoro, una federazione che parlasse con voce unica, autorevole, solidale alle esigenze reali delle persone. Sei riuscita, siamo riusciti, a raggiungere approdi sicuri muovendoci tra le insidie di modelli culturali d’assalto, sventolanti l’insegna falsamente moderna di una illusoria disintermediazione. Non era facile e non era scontato smontare la logica assurda e sbagliata dell’uomo solo al comando, con corpi intermedi isolati, messi all’angolo, marginalizzati nel ruolo e nella legittima funzione di rappresentanza degli interessi dei lavoratori e dei pensionati in questo Paese. Ecco, se noi abbiamo superato tante insidie e siamo andati così avanti in questi anni, è perché tu sei stata, per lo straordinario equipaggio di militanti, di delegati, di quadri e dirigenti che formano la comunità della Cisl, timone e vela ineguagliabili. Perché sei stata, e sei, uno speciale insieme di ragione e di passione. Di intelligenza e di cuore. Il cuore grande di una donna coerente, coraggiosa e lungimirante. Doti che ti hanno permesso di individuare la rotta giusta e di indicarla a tutti noi. Ti abbiamo seguito, tutta la Cisl ti ha seguito” – ha concluso il neosegretario.
La giornata si era aperta con l’intervento di Furlan. “Care amiche, cari amici – aveva detto – termina oggi questo tratto di strada lungo sette anni vissuti insieme. Anni intensi, faticosi ma entusiasmanti, contraddistinti da un impegno continuo e su più fronti. Non ci è dato di scegliere il tempo nel quale vivere né i problemi con i quali misurarci; possiamo solo decidere quale strada percorrere. E io l’ho percorsa con voi con gioia”. Queste le sue parole al consiglio generale Cisl svoltosi oggi a Roma nel Palazzo dei Congressi, per la nomina del successore. A dare il via ai lavori, il ricordo in un VIDEO dell’ex segretario generale Marini scomparso il 9 febbraio scorso, con immagini di una vita trascorsa nella Cisl, accanto ai lavoratori, nel segno della contrattazione, una scheda biografica curata da Aldo Carera, presidente della Fondazione Pastore. A testimonianza del legame indissolubile tra la Cisl e Marini, la consegna di una targa al figlio Davide e al fratello Sandro da parte di Annamaria Furlan e Luigi Sbarra, quale ringraziamento per quanto ha dato e continua a dare al sindacato.
Furlan: “Tanti di questi sindacalisti e sindacaliste sono frutto dell’insegnamento di Franco Marini. Il popolo della Cisl si riconosce in Franco” ha rimarcato. “Non ci ha mai perso di vista in un grande rispetto del ruolo e dell’autonomia. Trovava il modo, nella riservatezza, di far sempre sentire la sua vicinanza, amicizia e affetto. Ci legava un grande affetto e una grande amicizia”.
“Ho avuto anche tante soddisfazioni in questi sette anni, condivise con tutti voi. Ho visto la Cisl crescere in consenso e rinnovi Rsu, nel pubblico e nel privato, delegate e delegati consapevoli della forza della loro militanza al servizio della Cisl”. Ha proseguito Furlan ricordando le battaglie sindacali condotte durante il suo mandato alla guida della confederazione e gli eventi tragici che in questi anni hanno colpito l’Italia e il mondo, dai terremoti agli attacchi terroristici in alcune capitali europee ma anche la crisi dell’economia e ora la pandemia che ha sconvolto il mondo: “Il 2020 ci ha cambiato, ci ha cambiato per sempre. I carri di Bergamo resteranno con noi tutta la vita”, ha detto. Ha poi sollecitato una “politica europea di accoglienza” dei tanti migranti che scappano dalle guerre e dalla miseria. Mutano le condizioni e gli strumenti ma non i valori che rimangono, che sono quelli scolpiti nel nostro statuto”.
Nell’indicare poi Sbarra come suo successore ha tenuto a dire: “Conosco Gigi da tanti anni e ne ho sempre ammirato il coraggio, la serietà e l’umanità. Sarà un ottimo segretario e da tempo condividiamo la guida della Cisl, il lavoro, la persona, la solidarietà e la giustizia sociale sono e restano i nostri valori. Oggi corono il sogno di ogni segretario, passare il testimone in mani sicure. La più grande soddisfazione è quella di candidare ora Luigi Sbarra segretario generale della Cisl. Grazie Gigi per quello che farai per la nostra Cisl e il popolo del lavoro”, ha ripetuto Furlan. Che ha infine salutato i suoi compagni di percorso, i leader di Cgil e Uil, Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri presenti al Consiglio generale, con cui ha condiviso “i tanti anni che abbiamo lavorato assieme. “Non sempre i nostri ricordi sono stati facili – ha sottolineato – ma ogni volta che si sfilacciava il filo dell’unità abbiamo avuto la capacità, la voglia e la costanza di riannodare, mai e poi mai è mancato il rispetto tra le organizzazione e tra di noi. A Landini, segretario generale della Cgil, devo una felpa, gliel’avevo promessa. Per Natale gli ho regalato una cravatta e vedo che ci ha preso gusto. Lascerò a Gigi Sbarra l’onere di fargli arrivare una felpa”. E rivolgendosi a Pierpaolo Bombardieri, segretario generale della Uil: “ci sono amicizie che hanno bisogno di anni di frequentazione per cementarsi, altre nascono da un pensiero detto al momento giusto”, le sue parole ricordando una telefonata di solidarietà arrivata “dopo un attacco al nostro sindacato”.