Dazi. Fumarola al Congresso della Cisl di Venezia: “Nessun posto di lavoro deve essere messo a rischio. Europa riscopra la funzione che ha svolto durante il Covid”

Il tema dei dazi ci preoccupa moltissimo come sindacato perché come sappiamo i dazi non hanno mai fatto bene a nessun tipo di economia, a maggior ragione la nostra”.’ E’ quanto ha sottolineato oggi a Mestre la Segretaria Generale della Cisl Daniela Fumarola a margine del Congresso della Cisl di Venezia. “Noi pensiamo che bisogna affrontare questa emergenza con un grande senso di responsabilità, unendo le forze, mai immaginando di poter fare da soli. Ed è per questo che pensiamo che l’Europa debba svolgere oggi a maggior ragione un ruolo centrale importante riscoprendo la funzione che ha svolto durante il Covid, assicurando tutele per i posti di lavoro attraverso un meccanismo simile a Sure. Abbiamo bisogno di un’Europa solidale, responsabile, che individui soluzioni e misure forti, tenendo insieme le ragioni del lavoro e quelle dell’impresa. Nessun posto di lavoro deve essere messo a rischio, nessuna impresa deve poter perdere la propria filiera di produzione. Sappiamo bene che questa guerra dei dazi puó avere effetti devastanti. Noi abbiamo stimato che potrebbero esserci circa 60000 lavoratori a rischio in un anno. Questo non possiamo assolutamente permettercelo. Bisogna individuare misure efficaci che tengano i lavoratori legati ai posti di lavoro e le imprese ai propri obiettivi”.

 Ha poi ringraziato tutta la squadra della Ust Cisl Venezia “per il grande lavoro che porta avanti ogni giorno sia sul piano della progettualità e del riformismo, sia sul versante della solidarietà ,della coesione sociale e della partecipazione, valori che sono scritti nella nostra stessa identità. Venezia ha sempre incarnato modernità, apertura e innovazione. Ma oggi bisogna rispondere alle criticità del territorio: penso alle sofferenze dei settori metalmeccanico e metallurgico, ma anche nella moda, abbigliamento, edilizia, legno, chimica. Serve un rinnovato impegno sulla reindustrializzazione di Porto Marghera, sostenere il turismo che rappresenta oltre il 50 per cento dell’economia veneziana. Va affrontato anche il difficile nodo dell’inclusione di alcune fasce sociali: donne e giovani in primis, ma anche tanti migranti che ogni giorno contribuiscono al benessere delle nostre comunità ma vedono mortificati diritti e tutele. Bisogna dare risposte  concrete, a partire dal grave problema abitativo, senza concedere nulla a populismo e demagogia, attraverso percorsi reali di integrazione, inclusione e partecipazione che chiamano anche il sindacato ad un lavoro specifico in sede bilaterale, contrattuale e di rappresentanza” ha concluso.