A chiederlo i sindacati della Terza età di Cgil Cisl e Uil, che per metà novembre hanno annunciato una manifestazione nazionale «di carattere informativo» a Roma. Al centro la non autosufficienza, la tassazione, la rivalutazione, le prestazioni del servizio sanitario. Ma anche le politiche per la crescita, rivendicata in una lettera a Conte dei leader confederali nazionali. Il 9 ottobre meeting di «quadri e dirigenti sindacali» a Milano
Una manifestazione nazionale per chiedere che le condizioni dei pensionati occupino un ruolo centrale nell’agenda del Governo Pd-M5S-LeU. Le sigle dei sindacati della terza età – Spi Cgil Fnp Cisl e Uilp Uil, riunite questa mattina a Roma per gli esecutivi unitari – hanno deciso che a metà novembre si riuniranno al Circo Massimo, nella Capitale, per una manifestazione nel corso della quale si informeranno i pensionati sulle richieste avanzate all’Esecutivo. Carmelo Barbagallo segretario generale Uil, Ivan Pedretti segretario dei pensionati Cgil e Luigi Bonfanti segretario dei pensionati Cisl, sollecitano il governo affinché «si dimostri di svolta» su temi come la non autosufficienza, la parificazione della tassazione, la rivalutazione delle pensioni e un adeguamento delle prestazioni del servizio sanitario nazionale. Le tre sigle hanno illustrato le iniziative per richiamare l’attenzione del Conte bis. Il primo passo è una lettera delle tre segreterie confederali inviata questa mattina da Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo al presidente Conte. La richiesta è di essere ricevute prima possibile per discutere delle proposte da inserire nella «prossima legge di stabilità e delle misure che riteniamo indispensabili per la crescita e lo sviluppo dell’economia italiana». Il 9 ottobre, invece, Milano ospiterà «una grande mobilitazione di quadri e dirigenti sindacali, circa 7000-8000 persone», con le parole di Barbagallo. Il cerchio si chiuderà a metà novembre con la manifestazione che Bonfanti definisce «di carattere informativo». «Sulla piattaforma che abbiamo presentato non abbiamo avuto grandi risposte. In questo programma di Conte ci sono accenni di risposte su infrastrutture, giovani e mondo del lavoro ma se il governo vuole essere di svolta bisogna cominciare dai pensionati. In questi anni si è fatto cassa sui pensionati – anche i pochi centesimi che Conte citava nel primo governo – sono diventati 3,6 miliardi. Solo per restituirli bisogna postare 3,6 mld sulla prossima Finanziaria. Bisogna rivalutare le pensioni perché altrimenti si impoveriscono i pensionati», ha rimarcato Barbagallo concludendo i lavori. Se le risposte non dovessero essere adeguate, il leader della Uil promette: «Continueremo la nostra mobilitazione. Se invece questo Governo dovesse andare in una direzione diversa, noi saremo contenti». Pedretti ha insistito sulla necessità di provvedere alla tutela «di tre milioni di anziani non autosufficienti». Il tema, secondo il sindacalista Cgil, non si esaurisce solo convocando le associazioni dei disabili ma coinvolgendo anche le famiglie di coloro che versano in condizioni di indigenza. «Se impoveriamo 16 milioni di persone – le sue parole – è difficile che riparta la spesa interna». Per i sindacati è importante agire subito con «una legge sulla non autosufficienza» ed, eventualmente, con «una tassa di scopo». Per Bonfanti c’è un problema di contenuti riguardo alle linee programmatiche del Governo, con misure che neppure sfiorano il mondo dei pensionati: «Sul tema del fisco – ha sottolineato – non si tiene conto che 3/4 del Paese, da queste norme, non hanno nulla da recuperare. La norma sul cuneo fiscale non riguarda i pensionati. Pretendiamo che lo stesso aiuto che si dà ai lavoratori, sia dato pure ai pensionati».