Un “giudizio articolato”, che si misura con “molte e importanti luci e alcune ombre”, determinate dalla “cubatura limitata delle risorse individuate”. È la valutazione del Comitato Esecutivo Cisl, che ha approvato oggi all’unanimità un Documento Finale sui contenuti della Legge di Bilancio. “I 24 miliardi– si legge nell’Ordine del Giorno- da soli, non sono sufficienti a dare uno sprone espansivo alla politica di sviluppo. L’ambizione resta quasi esclusivamente legata al completo utilizzo del Pnrr, rispetto a cui occorre accelerare la piena messa a terra dei progetti. Va tuttavia rilevato come gran parte delle dotazioni siano a sostegno dei redditi di lavoratori, pensionati e famiglie. Misure che rispondono a rivendicazioni, priorità e proposte avanzate dalla Cisl durante la mobilitazione di aprile e maggio, nelle manifestazioni e le iniziative, ai tavoli di negoziato a Palazzo Chigi e con i Ministri del Governo”. Tra queste, la Cisl indica la positiva conferma del taglio al cuneo contributivo, che da solo quota 10 miliardi e coinvolge 14 milioni di lavoratori. Si aggiunge la riduzione della seconda aliquota Irpef che vale altri 4 miliardi, la proroga della perequazione delle pensioni fino quattro volte il trattamento minimo e il conguaglio ai pensionati entro l’anno.
Apprezzabile è anche il recepimento della richiesta Cisl sulla no tax area per i lavoratori fino a 8.500 euro e sui fringe benefit detassati fino a 1.000 euro per i lavoratori single. Importante la proroga della detassazione al 5% dei frutti della contrattazione decentrata. Importanti gli incentivi per la detassazione degli straordinari e per i premi obiettivo nel settore sanitario per abbattere le liste di attesa. Bene anche l’incremento del 2,7% per le pensioni minime e la riduzione della soglia per accedere alla pensione di vecchiaia contributiva a 67 anni.
Nei settori pubblici e nella Sanità la Cisl registra avanzamenti con l’individuazione di 8 miliardi complessivi, anche se non esaustivi, 3 dei quali dedicati al sistema salute, per rinnovare i contratti del triennio 2022/2024 e sanare le debolezze evidenziate dalla Nadef. Di assoluto valore la volontà espressa dal Governo su istanza Cisl di allocare quasi 2 miliardi su un anticipo economico per compensare la vacanza contrattuale dei lavoratori pubblici. Giudizio positivo per interventi a favore di famiglia e natalità, con la super-deduzione per chi assume donne madri, giovani under 30, percettori di sussidio, fragili, potenziamento dei congedi parentali, sostegni economici ai nuclei con secondo figlio per retta asilo nido, decontribuzione sulle lavoratrici madri.
Come richiesto da tempo dalla Cisl l’Iscro, strumento di ammortizzazione sociale per i lavoratori autonomi, viene esteso e reso strutturale. Positivo è anche lo stanziamento per il 2024 di prime risorse per l’avvio della cantierizzazione del Ponte sullo Stretto.
La Cisl esprime invece netta contrarietà sugli elementi peggiorativi introdotti nel sistema pensionistico, con particolare riferimento agli elementi penalizzanti introdotti su quota 103, sull’incremento dell’importo minimo per l’anticipo della pensione contributiva da 2,8 a 3 l’assegno sociale, sulle restrizioni di accesso ad Ape Sociale e Opzione Donna.
Da abolire è il taglio alle rendite pensionistiche retributive dei lavoratori degli enti locali, dei sanitari, degli insegnanti di asilo e di scuole elementari parificate, degli ufficiali, aiutanti e coadiutori giudiziari. Occorre porre in essere misure di flessibilità che conducano al superamento definitivo della Legge Fornero, assicurino una pensione contributiva di garanzia per i giovani, diano risposte di inclusione a donne, madri e lavoratori impegnati in settori usuranti e gravosi, sostengano concretamente la previdenza complementare, garantiscano la piena indicizzazione delle pensioni, estendano la 14ma mensilità pensionistica.
Restano ferme le rivendicazioni Cisl circa la necessità di detassare le tredicesime di lavoratori e pensionati, di rendere strutturale l’operazione sul cuneo contributivo e di azzerare permanentemente il prelievo sui frutti della contrattazione decentrata per tutti i settori. Bisogna poi affrontare i grandi nodi irrisolti nella sanità, con lo sblocco delle assunzioni di medici, infermieri, professionisti sanitari e operatori socio sanitari, stabilizzazione del precariato storico, potenziamento del sistema salute territoriale e di prossimità, abbattimento delle liste d’attesa. Vanno finanziate la legge sulla non autosufficienza, le leve di conciliazione e di sostegno alla genitorialità, gli strumenti universali contro la povertà e a sostegno della disabilità. Le dotazioni sanitarie vanno rafforzate, anche attraverso il Mes sanitario; serve inoltre un impulso molto più forte su politiche attive e formazione.
“Le criticità vanno affrontate incalzando Governo e Parlamento a mettere in atto le necessarie misure correttive recuperando risorse da una più incisiva lotta all’evasione e l’elusione fiscale, dall’estensione del contributo di solidarietà alle multinazionali energetiche, della logistica e della farmaceutica, dall’incremento del prelievo sulle grandi rendite finanziarie e immobiliari”.
Il Comitato Esecutivo ha richiamato l’importanza di proseguire sul sentiero del confronto con il Governo, del pressing istituzionale sui Gruppi Parlamentari, della mobilitazione responsabile, per migliorare la Manovra e andare anche oltre la traiettoria della legge di Bilancio, verso un Patto sociale che avvii investimenti e riforme, elevi qualità e quantità dell’occupazione, innalzi competenze, estenda tutele e partecipazione dei lavoratori, generi crescita e coesione, contrasti disuguaglianze, povertà, guadagnando allo sviluppo il Mezzogiorno e le fasce deboli. In tale dimensione, la Segreteria Nazionale ha ricevuto il mandato “per verificare la disponibilità di Cgil e Uil a sostenere questa strategia con una manifestazione nazionale unitaria, da programmare in una giornata di sabato, per indicare il cammino di un Progetto-Paese fondato sulla piena attivazione delle energie e delle responsabilità sociali”.