“Il nostro lavoro per difendere e migliorare i contenuti della manovra continua in queste settimane ai tavoli istituzionali per portare a casa risultati e fissare le prossime tappe di un percorso che va collegato a un complessivo Patto della responsabilità. Un accordo tra parti riformiste che, in coerenza con il Piano Strutturale di Bilancio, dovrà dare risposte a nodi strutturali. A partire da una questione salariale che va scollegata dal populismo e ricondotta alle dinamiche dell’economica reale. Bisogna estendere la contrattazione aziendale e territoriale, ridurre il carico fiscale sul ceto medio, promuovere relazioni industriali partecipative, incrementare e redistribuire la produttività, elevare la qualità del lavoro contrastando quello nero e grigio, il part-time involontario. Soprattutto, e prima di tutto, vanno rinnovati tutti i contratti scaduti, pubblici e privati. Va sottolineata la grave rottura di Finmeccanica al tavolo del rinnovo metalmeccanico. Un atto di assoluta arroganza e irresponsabilità, di fronte al quale esprimiamo pieno appoggio alla Fim. Bisogna ritornare nel solco di un dialogo costruttivo, per dare una spinta sviluppista alla manifattura e al Paese”. Lo ha ribadito oggi il leader Cisl Luigi Sbarra nella sua relazione al Consiglio generale Confederale.
“L’impostazione protezionistica che potrebbe caratterizzare l’amministrazione Repubblicana in USA, il riassetto degli equilibri geostrategici e l’avanzare dei Paesi Bric, la guerra in atto alle porte d’Europa e l’ambizione imperialistica di Putin chiamano il nostro continente alla più responsabile e determinata coesione anche sulla revisione di un Green Deal che alla Cisl è sempre sembrato inadeguato, lo diciamo anche a Confindustria, e che oggi deve essere necessariamente ridisegnato con enormi investimenti sulle riconversioni industriali e uno spostamento della linea del 2035 per i motori endotermici così da dare alla transizione sostenibilità sociale. I riferimenti sono quelli preziosi, del Rapporto Draghi. Una strada obbligata”, ha sottolineato Sbarra specificando che “non c’è più un’opzione alternativa: o superiamo i particolarismi e osiamo l’Europa andando oltre i piccoli interessi di bottega, o saremo destinati all’irrilevanza, come continente e come singoli Paesi”.
Sbarra è poi tornato sulla vertenza Stellantis. “Non rimpiangeremo Tavares che si è contraddistinto per aver invertito radicalmente l’impostazione innovativa di Marchionne”, ha detto. “Non ci mancherà la sua arroganza, la sua scelta di mortificare le relazioni industriali, di bloccare gli investimenti, di tagliare occupazione e produzione arrivando a ricattare lo Stato sugli incentivi. Ora bisogna che la nuova governance dia segnali concreti su un piano industriale capace di rispettare gli impegni presi e garantire piena occupazione, nuovi modelli, valorizzazione degli impianti produttivi italiani, conferma degli investimenti su innovazione, a cominciare dalla Giga factory di Termoli. Nessuna carta bianca. Nessun mandato. Bisogna che la proprietà torni al tavolo con il Governo e il sindacato e dica chiaramente cosa ha in mente. Noi, lo tenga bene in mente Stellantis, sapremo all’occorrenza alzare l’asticella del conflitto”, ha aggiunto il numero uno Cisl.