“Guardando a quanto anticipato ieri dal Consiglio dei Ministri, molti contenuti della prossima manovra economica recepirebbero proposte avanzate dalla Cisl già da luglio”. E’ quanto ha sottolineato oggi il leader della Cisl Luigi Sbarra concludendo a Roma il consiglio generale della Fisascat Cisl. “Taglio del cuneo strutturale ulteriormente potenziato, conferma dell’accorpamento delle aliquote Irpef, continuità alla defiscalizzazione su salari di produttività e welfare, sgravi consolidati sui fringe benefit, piena indicizzazione delle pensioni , risorse per rinnovi i contratti pubblici , maggiori investimenti sulla Sanità . E poi ancora: supporto alla famiglia, alla genitorialitá e all’occupazione femminile e meridionale. Sono tutte istanze che indichiamo da mesi, e che abbiamo ribadito al Governo in occasione della convocazione del 25 settembre”, ha aggiunto Sbarra. “E’ da rafforzare ancora il sostegno fiscale alle fasce medie, e maggiori strumenti di flessibilitá previdenziale per giovani e donne. Aspettiamo ovviamente di leggere il testo integrale, ma se questi interventi fossero confermati i passi in avanti sarebbero innegabili, anche alla luce dei vincoli imposti dal patto di stabilità europeo”. Sbarra giudica “positivo che il Governo voglia introdurre un contributo di solidarieta’ per chi ha fatto profitti d’oro in questi anni, a partire dalle banche e assicurazioni. Bisogna recuperare risorse facendo redistribuzione e prelevando di più nelle grandi rendite immobiliari e finanziarie. Si deve tagliare la spesa improduttiva senza operare tagli lineari. Vanno riformulate le erogazioni a pioggia per le imprese, introducendo criteri di responsabilità sociale, applicazione dei contratti, esercizio di pratiche partecipative. E si deve inasprire la lotta ad evasione ed elusione fiscale”. Sbarra ha sottolineato altresi che “come sostiene giustamente Mario Draghi il futuro dell’Europa e del lavoro non può prescindere da un rinnovato contratto sociale. Ma questa esigenza richiede la volontà politica di superare vecchie rigidità e pregiudizi attraverso un dialogo costruttivo tra governi, sindacati, imprese. L’Europa per competere globalmente e garantire una crescita inclusiva, deve adottare una politica industriale comune, capace di coniugare innovazione, sostenibilità e lavoro di qualità. La crescita economica deve andare di pari passo con la giustizia sociale. Occorrono riforme condivise che mettano al centro l’equità, la sostenibilità e la competitività” ha concluso il leader Cisl.