“Rispondere all’inverno demografico è una priorità morale e sociale , poiché riguarda il diritto dei giovani ad avere una famiglia e il dovere di un Paese ad avere un futuro”. Lo ha detto oggi al Meeting di Rimini il leader Cisl, Luigi Sbarra, partecipando al dibattito: “È BENE CHE LA FAMIGLIA NON SIA SOLA. Sostenere alleanze vive”.
“Invertire questo arretramento è anche un’esigenza economica urgente perché senza persone che lavorano, che producono, che esercitano protagonismo e creano ricchezza con la propria occupazione, la rete di welfare e di servizi su cui si regge lo stato sociale, il sistema produttivo, lo stesso Patto che lega lo Stato ai cittadini, alla lunga non può reggere”, ha aggiunto Sbarra.
“Maggioranza ed opposizioni, sindacati e imprese dovrebbero operare in maniera sinergica e affrontare con consapevolezza ed estrema decisione questa drammatica emergenza carsica”, ha sottolineato Sbarra.
“Come ha osservato Papa Francesco agli Stati Generali della Natalità- ha continuato il segretario generale della Cisl- “il numero delle nascite è il primo indicatore della speranza di un popolo”. Se vogliamo davvero supportare una giovane coppia serve un approccio concertato che investe la responsabilità della politica e delle parti sociali. Nessuno ormai progetta di avere figli senza avere un lavoro stabile e dignitoso. E sono in tanti che rinunciano ad averne perché manca intorno a loro un network di servizi istituzionali o sussidiari rivolti all’infanzia. Bisogna creare un ambiente lavorativo inclusivo che promuova la genitorialità e l’equa ripartizione dei carichi familiari tra uomo e donna. Secondo Sbarra: “Servono politiche che promuovano il lavoro delle donne. Il tasso di occupazione femminile è al 52%, ultimo in Europa. Bisogna favorire l’ingresso e la permanenza delle lavoratrici nel mercato del lavoro, rimuovere le zavorre che in tantissime le costringono a part-time involontari e a lavori scarsamente retribuiti”.
“E’ cruciale migliorare ed estendere i congedi parentali, rafforzare l’Assegno Unico e Universale, rendere più flessibile e partecipata l’organizzazione del lavoro, diffondendo lo smart working di natura negoziale”, ha concluso.