“Grazie al Presidente Draghi, che oggi ha indicato la via di un nuovo contratto sociale per agganciare le sfide che attendono l’Europa”. E’ quanto sottolinea il leader della Cisl, Luigi Sbarra.
“Competitività e crescita, produttività e sviluppo, rilancio delle filiere industriali e qualificazione del sistema produttivo, formazione e crescita delle competenze sono obiettivi strettamente interconnessi e a collegarli è la centralità del lavoro. Un lavoro che subisce la pressione di una epocale transizione tecnologica e demografica e che, per non finire ai margini, deve essere al centro di un nuovo Patto Sociale tra istituzioni politiche, sindacato e mondo delle imprese.
Vale al livello europeo, dove si richiede un poderoso scatto negli investimenti e nelle innovazioni, come pure un superamento della regola dell’unanimità sorretto da nuove forme di concertazione e consenso sociale. Ma vale ancora di più nel nostro Paese, che soffre da decenni a causa di riforme al palo, di mancata innovazione, produttività debole e ritardi nelle infrastrutture materiali e sociali.
Per questo la Cisl chiede l’apertura di una fase di stretta e responsabile cooperazione sociale, a partire dai contenuti del piano pluriennale che il Governo dovrà presentare in Europa e poi nella definizione delle linee che qualificheranno la Manovra. C’è da stringere le maglie del dialogo concertativo e da sviluppare un confronto non ideologico che dia risposte al presente e prospettiva al futuro”