“Se il Governo sul tema delle Privatizzazioni pensa di andare avanti da solo commette un grosso errore. Prima di ogni operazione, come quella annunciata su Poste Italiane, bisogna aprire un confronto con le parti sociali e con il sindacato in particolare”. E’ quanto sottolinea il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra. “Al Governo chiediamo un incontro urgente per affrontare un tema che richiede la più ampia condivisione sociale. Se l’idea è quella di far cassa svendendo parte degli gioielli di famiglia, la Cisl si opporrà. Abbiamo già visto gli effetti di questa impostazione negli anni Novanta, e ne paghiamo ancora oggi le conseguenze con la perdita di asset strategici, penso alle telecomunicazione, con la compressione dei livelli occupazionali, con il blocco degli investimenti, con l’impoverimento della quantità, della qualità ed efficienza dei servizi. Si tratta non solo di evitare saldi di Stato. Ma anche di scongiurare che per riempire un po’ il portafoglio si rinunci ad esprimere un ruolo forte e pubblico nella definizione delle politiche industriali del Paese. Per questo rilanciamo l’idea di mettere sul tavolo l’opportunità di far evolvere la governance delle grandi imprese pubbliche nel solco della partecipazione dei lavoratori alle decisioni al controllo delle aziende. Qui si parla non solo di risorse, ma del futuro e della tenuta del tessuto sociale ed economico del Paese”.
Nel frattempo i segretari confederali di Cgil Cisl Uil (Gesmundo, Cuccello e Bocchi) e i segretari generali dei sindacati di categoria Slc Cgil, Slp Cisl, Uil Poste (Di Ceglie, Roscigno, Solfaroli) hanno inviato una lettera unitaria al Ministro dell’Economia e Finanza, Giancarlo Giorgetti ed all’Amministratore delegato di Poste Italiane, Matteo Del Fante con la richiesta di un incontro urgente.