“Il via libera del Parlamento europeo al nuovo Patto di Stabilità conferma un’occasione in gran parte persa, che purtroppo ci parla di un’Europa in frenata dopo i grandi passi avanti post-Covid”. E’ quanto ha sottolineato oggi il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, aprendo il Comitato Esecutivo della Confederazione di via Po. “Vero è che si consentono percorsi di rientro concordati con i singoli Paesi, ma l’accordo resta figlio di un’impostazione ragionieristica e potenzialmente recessiva, molto lontano dalla più lungimirante proposta della Commissione della primavera 2023. Di fatto ritornano meccanismi che impongono politiche restrittive a Paesi che, come l’Italia, hanno un elevato rapporto deficit/Pil. Vincoli che minano le ambizioni di rilancio, risanamento e di innalzamento delle protezioni sociali proprio dove maggiore è il bisogno. L’idea che il rigore sia la precondizione dello sviluppo è stata sconfitta dalla storia. È vero esattamente il contrario: non c’è risanamento senza che prima ci sia crescita economica e sociale. Per questo chiediamo al Governo, a tutte le forze politiche ed ai candidati a Bruxelles, di unirsi per dare alla prossima legislatura europea un’ambizione costituente, riformando e migliorando vincoli e criteri per costituire un margine alla ripartenza dei singoli Stati e dell’Unione nel suo complesso”.