“Ripensare i sistemi di welfare, adeguandoli alle sfide delle trasformazioni in atto, costituisce il presupposto per assicurare quella giusta transizione e quella crescita equa invocata tanto dalla Cisl quanto dalla Ces”. Lo ha detto il leader Cisl Luigi Sbarra intervenendo oggi a Roma al seminario organizzato dalla Confederazione Europea dei Sindacati (Ces) sul futuro del welfare europeo dal titolo “Futuro della Protezione Sociale e del Welfare State nell’Unione Europea”. “Attuare politiche partecipative che avvicinino i cittadini ai luoghi delle decisioni- ha aggiunto Sbarra- è la via più efficace per sconfiggere le tentazioni utilitaristiche e di corto respiro della politica, sia a livello nazionale quanto europeo. È con il lavoro che la persona costruisce la propria identità, dignità, rappresentanza sociale e senso di appartenenza alla comunità. La sostenibilità finanziaria dello Stato sociale dipende da un’equa raccolta di entrate da tutte le potenziali fonti di finanziamento, da una governance economica che promuova investimenti, dal numero di persone occupate e dalla loro produttività. Le politiche di welfare possono rappresentare un volano per massimizzare occupazione e produttività. Basta pensare alle politiche per l’istruzione, alla formazione permanente,alla riduzione delle barriere che impediscono alle donne di entrare o tornare al lavoro”, ha affermato il leader Cisl.
“Non può esserci futuro per l’Europa senza protezione sociale” ha detto dalla sua Giulio Romani, Segretario Confederale Confederazione Europea dei Sindacati introducendo i lavori del convegno ricordando che “Il modello economico europeo è competitivo solo se incorpora la giustizia sociale. Occorre rivedere le politiche di austerità per consentire investimenti sociali che consentano equità e sostenibilità”.